Valutazione dell’impatto correlato all’uso dei pesticidi in Sicilia e in provincia di Ragusa

L’efficacia delle azioni previste dal Piano d’azione nazionale sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, (PAN), entrato in vigore con il Dm 150/2014, deve essere monitorata attraverso metodologie idonee alla valutazione dell’impatto correlato all’impiego dei pesticidi.

L’Indicatore Classe d’Impatto Potenziale (CIP) proposto da ARPA Toscana, risponde a tale esigenza in quanto consente, sia in fase pianificazione delle strategie di difesa fitoiatrica che in fase successiva all’utilizzo, la valutazione dell’impatto determinato dai pesticidi ed in particolare dei potenziali effetti sull’ambiente, l’ecosistema e la salute umana.

L’indicatore tiene conto complessivamente di 20 proprietà. Sei sono riferite al Comparto Acqua e misurano, in termini previsionali, il potenziale di contaminazione della risorsa idrica. L’impatto sul Comparto Ecosistema è stimato attraverso sette proprietà rappresentative dei livelli di tossicità acuta e cronica, riferite a 6 specie animali ed alla capacità di bioaccumulo di ogni sostanza. Anche il “Pericolo per gli organismi acquatici” , che fa riferimento unicamente alla classificazione CLP delle sostanze chimiche, è compendiato dall’indicatore che tiene quindi conto di un sub-comparto molto delicato ed importante dell’ecosistema.

Infine le ultime 6 proprietà attengono alla tossicità nei confronti dell’uomo, impatto sul Comparto Salute, e riguardano soprattutto gli effetti a lungo termine. Tale comparto presenta numerose lacune informative soprattutto per quel che concerne il sistema endocrino.

L’indicatore consente valutazioni per singola proprietà oppure per comparto considerando l’insieme delle pertinenti caratteristiche .

La metodologia CIP è stata applicata ai dati di vendita relativi a diversi ambiti territoriali, l’Italia, la Sicilia e la Provincia di Ragusa. E’ stato possibile verificare l’andamento, nel corso degli anni, della pressione ambientale correlata all’uso dei pesticidi ed evidenziare le situazioni di maggiore criticità.

Sebbene le vendite registrino fino al 2013 una sostanziale contrazione dei consumi ed una stabilizzazione degli stessi nel quadriennio 2013 – 2016, i livelli d’impatto potenziale calcolati attraverso il CIP non mostrano significative riduzioni.

Tale evidenza rafforza la necessità, ai fini di una visione complessiva e realistica del rischio derivante dall’uso dei pesticidi e dell’impatto ad essi correlato, di una valutazioni che associ il dato di consumo con le proprietà delle singole sostanze attive.

La CIP media per il Comparto Acqua restituisce une tenore dell’impatto medio-basso con valori molto simili e costanti a livello nazionale regionale e provinciale. Più consistente l’impatto per il Comparto Ecosistema che mostra livelli confrontabili e senza variazioni in tutti gli ambiti territoriali esaminati. Il Comparto Salute presenta valori più elevati ed impatto medio-alto con il dato regionale inferiore al dato nazionale e l’impatto provinciale che nel biennio 2014-2015 supera quello regionale.

Rispetto le singole proprietà, l’analisi dei dati di vendita 2008 – 2015 con l’applicazione dell’indicatore rileva un impatto elevato per la “Tossicità per i mammiferi” del Comparto Ecosistema, determinato dalle caratteristiche intrinseche dei pesticidi impiegati. Analogamente per il Comparto salute, gli “Effetti sul sistema endocrino” sono contraddistinti da tenori elevati, riconducibili alla mancanza di dati, situazione a cui, in via precauzionale, è attribuita la classe di impatto più alta. Tali criticità sono registrate sia a livello regionale che provinciale per tutto l’arco temporale oggetto d’indagine.

Un impatto potenziale alto è osservato anche per il “Rischio del superamento dell’ADI” nei tre contesti territoriali considerati, mentre per l’Italia e la Sicilia la “Tossicità per i pesci” e la “Tossicità per gli invertebrati acquatici”, del Comparto Ecosistema, mostrano valori medio-alti. Analogo livello di pressione ambientale, in ambito provinciale, caratterizza la “Tossicità per i lombrichi”. Nel Comparto Acqua impatti consistenti a livello regionale e provinciale si riscontrano per “Affinità per l’acqua” e “Mobilità nel suolo”.

L’applicazione dell’indicatore CIP ha inoltre permesso di evidenziare vendite consistenti in tutto il periodo 2008-2016 per numerose sostanze con caratteristiche intrinseche cui corrispondono impatti elevati rispetto molteplici proprietà dei comparti Acqua, Ecosistema e Salute

Gli esiti delle valutazioni svolte hanno messo in risalto come ancora non siano evidenti in maniera incontrovertibile, gli effetti positivi che dovrebbero derivare dai provvedimenti legislativi intervenuti negli anni in favore di una riduzione degli impatti dovuti ai prodotti fitosanitari. Le lacune conoscitive rispetto agli effetti a lungo termine sull’uomo costituiscono una pregiudiziale per la valutazione complessiva degli andamenti del rischio e dei potenziali effetti negativi correlati all’uso dei fitofarmaci.

Il lavoro evidenzia come il CIP rappresenti una metodologia innovativa ed efficace rispetto l’esigenza di monitoraggio degli effetti positivi attesi con l’adozione del PAN. L’applicabilità a diversa scala territoriale, la possibilità di seguire gli andamenti dell’impatto, diversificandoli per specifiche caratteristiche eco-tossicologiche, ambientali e rispetto alla salute umana, ne fanno uno strumento idoneo alla pianificazione e verifica delle strategie finalizzate ad una maggiore sostenibilità ambientale dei pesticidi.

A cura di: Dott.ssa Maria Lucia Antoci – Direttrice Struttura Territoriale ARPA Sicilia di Ragusa – mail: mantoci@arpa.sicilia.it

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