A inizio luglio Arpa Campania ha seguito gli effetti dell’incendio a un sito di trattamento di rifiuti a San Vitaliano (Napoli). Collocati due laboratori mobili, campagna di prelievi di top soil.
Due ministri, Luigi Di Maio e Sergio Costa, hanno seguito di persona il caso, avendo entrambi un passato di impegno su questo territorio: domenica primo luglio, nel primo pomeriggio, è divampato un incendio in un sito di trattamento di rifiuti a San Vitaliano, nel Nolano. Lo stabilimento, di proprietà dell’azienda Ambiente srl, gestisce le frazioni di rifiuti derivanti dalla raccolta differenziata di diversi comuni. Sulle cause del rogo indagano i Carabinieri del Noe.
Arpac è intervenuta sul posto fin dalle prime ore, quando si è formata una densa colonna di fumo alta circa trenta metri. Nel rogo sono andati in fiamme rifiuti in carta, cartone, legname e plastica. Diversi sindaci, tra cui quello di San Vitaliano, hanno vietato la permanenza dei cittadini per strada, intimato di tenere ben chiusi gli infissi di casa, e limitato la raccolta e la vendita di alcuni prodotti agricoli. Le ordinanze sono state parzialmente revocate nei giorni successivi.
Arpac ha posizionato due laboratori mobili per il monitoraggio della qualità dell’aria: uno sulla Strada nazionale delle Puglie, a ridosso del luogo dell’incendio, l’altro nei pressi di una scuola a Faibano, nel vicino comune di Marigliano. Il primo è entrato in funzione il giorno dopo l’inizio dell’incendio, il secondo due giorni dopo. Inoltre, per tutta la durata dell’evento, e ovviamente anche nei giorni successivi, erano in funzione le centraline fisse della rete di monitoraggio della qualità dell’aria. Quattro di queste sono situate rispettivamente a Pomigliano, Acerra, San Felice a Cancello e nella stessa San Vitaliano.
Nessuno di questi dispositivi, compresi i due laboratori mobili, ha evidenziato superamenti dei limiti di legge per le concentrazioni degli inquinanti atmosferici monitorati, né nei due giorni in cui si è consumato l’incendio, né nei giorni successivi. Tra gli inquinanti monitorati, ci sono polveri sottili, benzene, ossidi di azoto. Solo nel giovedì successivo all’evento, i due laboratori mobili e diverse centraline hanno registrato superamenti nelle concentrazioni di PM10, ma questo è avvenuto in diversi punti del territorio, anche lontani da San Vitaliano: perciò – spiegano gli esperti – è da escludere che possa dipendere dall’incendio.
Si attendono, a breve, i risultati delle analisi dei campioni di terreno. Dieci campioni di top soil sono stati prelevati a San Vitaliano e lungo il percorso seguito dal pennacchio di fumo, in direzione Nord – Nordest: obiettivo di queste analisi è rilevare le concentrazioni di diverse sostanze inquinanti, tra cui diossine, furani e metalli pesanti. Per la ricerca delle diossine, sono stati anche prelevati campioni di aria, nel comune direttamente interessato dall’incendio, e inoltre nei vicini comuni di Marigliano e Camposano. Finora sono disponibili gli esiti dei campionamenti di aria a Marigliano e San Vitaliano: questi non hanno evidenziato superamenti dei valori indicati dalle linee guida tedesche che fungono da riferimento in materia, in assenza di espresse disposizioni di legge.
Le operazioni a terra sono state coordinate da Luigi Cossentino (direttore Area territoriale di Napoli), il monitoraggio della qualità dell’aria è appannaggio dell’Unità operativa complessa Monitoraggi e Cemec diretta da Giuseppe Onorati. Nei giorni della crisi l’Agenzia ha pubblicato nella home page del sito diversi comunicati stampa e relazioni. Inoltre, i dati della rete fissa di centraline di monitoraggio della qualità dell’aria sono consultabili all’indirizzo http://www.arpacampania.it/web/guest/55. I dati forniti dai laboratori mobili sono pubblicati all’indirizzo http://www.arpacampania.it/web/guest/1099. Con una nota ufficiale, il ministro Costa ha ringraziato tutte le forze presenti sul campo, tra cui Arpac.
Luigi Mosca – Arpa Campania – l.mosca@arpacampania.it