L’Istituto ha inviato una lettera alle Regioni alla vigilia dell’apertura dell’attività venatoria, chiedendo siano prese misure cautelative per alcune specie più vulnerabili in considerazione della siccità di quest’anno e degli incendi che hanno colpito molte parti del Paese.
I dati meteoclimatici indicano che il 2017 è stato caratterizzato, già a partire dagli inizi dell’anno, da una situazione meteorologica decisamente critica, caratterizzata da temperature massime assai elevate e prolungati periodi di siccità, che ha determinato in tutta Italia una situazione accentuata di stress in molti ecosistemi. Questo fenomeno può determinare un peggioramento delle condizioni fisiche degli individui rispetto a quanto si registra in annate caratterizzate da valori nella norma dei parametri climatici, poiché risulta necessario un maggior dispendio energetico per raggiungere le fonti idriche, che si presentano ridotte e fortemente disperse. Ciò può condizionare negativamente il successo riproduttivo e aumentare la mortalità degli individui giovani e adulti, a causa di una maggior vulnerabilità a malattie e predazione.
Quanto agli incendi, nella regione mediterranea essi rappresentano un importante fattore di modificazione dell’ambiente con alterazione della struttura, della composizione e della distribuzione della vegetazione, ovvero degli habitat cui sono legate le diverse specie, modifica del microclima, attraverso l’alterazione della quantità di radiazione solare che raggiunge il suolo, come conseguenza della riduzione (fino alla distruzione) della copertura vegetale, innalzamento dell’escursione termica per periodi anche prolungati, aumento della ventosità, modificazione del tasso medio di umidità nell’aria e nel suolo, ecc.Di conseguenza, il fuoco può rappresentare un importante fattore limitante per il successo riproduttivo delle popolazioni nel periodo estivo, ma può anche condizionare negativamente la dinamica delle stesse popolazioni negli anni seguenti.
Ispra ha ritenuto, quindi, che in occasione della prossima apertura della stagione venatoria e seguendo il principio di precauzione, vadano assunti provvedimenti cautelativi atti a evitare che popolazioni in condizioni di particolare vulnerabilità possano subire danni, in particolare nei territori interessati da incendi e condizioni climatiche estreme nel corso dall’attuale stagione estiva.
La lettera inviate alle Regioni suggerisce di adottare una serie di misure in tale senso, richiamando quanto previsto dalla legge n. 157/92, art. 19, comma 1.
Qui la nota dell’Ispra pubblicata sul sito dell’Istituto.
(Foto di Alessandro Calabrese)
Purtroppo come ben sappiamo alle Regioni in generale interessano solo i voti dei cacciatori, dell’ambiente non gliene frega nulla, anche perchè i nostri politici sono spesso una manica di grandi ignoranti in materia ambientale.