La valutazione dell’impatto olfattivo prodotto dalle realtà industriali è oggetto di crescente attenzione per la Pubblica Amministrazione, per gli Enti preposti al rilascio
delle autorizzazioni ambientali e, naturalmente, per gli Enti di controllo.
Il monitoraggio, il controllo e la valutazione delle emissioni odorigene, infatti, sono aspetti determinanti nella gestione delle segnalazioni di disturbo olfattivo e delle richieste di intervento, sempre più numerose, da parte della popolazione esposta.
L’odore è una variabile ambientale che può incidere anche profondamente sulla qualità della vita e generare effetti negativi sullo stato psicofisico delle persone che vivono nelle aree interessate da emissioni odorigene, a causa dell’imprevedibilità del disturbo, dell’eventuale persistenza nel tempo e dell’impossibilità nel difendersi; è infatti ormai acclarato l’effetto potenziale che la molestia olfattiva può generare in termini di sintomi fisiologici (problemi respiratori, nausea, emicrania, irritazione occhi/gola…) e di stress psicologico (ansia, depressione) correlati.
Non solo l’individuo ma anche il contesto sociale risente degli effetti degli episodi di molestia olfattiva poiché, in presenza di disturbi generati da impianti produttivi collocati in prossimità delle aree urbane, e specialmente se reiterata nel tempo, può sperimentare un impoverimento generale della qualità dell’ambiente, ripercussioni sul valore dei beni ubicati nelle aree interessate, interferenza con le attività commerciali e turistiche, con forti criticità rispetto all’accettabilità sociale degli impianti.
Di fatto, la molestia olfattiva generata dalle emissioni odorigene rappresenta attualmente una delle più importanti cause di lamentela da parte della popolazione esposta.
La complessità del tema è associata alla natura soggettiva della percezione olfattiva e alla difficoltà di stimare un’emissione odorigena in virtù degli aspetti critici connessi alla natura stessa dell’emissione, in molti casi determinata da una miscela di sostanze chimiche, e alla sua attivazione intermittente in relazione al processo produttivo; il processo di valutazione della molestia olfattiva, pertanto, risente di tale complessità.
Un ampio articolo pubblicato nel Rapporto Ambiente Snpa edizione 2018, illustra l’attività condotta da ARPA Puglia sul tema del monitoraggio delle emissioni odorigene, con particolare riguardo alle aree più prossime ai poli industriali più importanti di Brindisi e Taranto oltre che nei pressi di impianti di depurazione, di trattamento di rifiuti e di sansifici (la cui attività produttiva ha carattere stagionale).