Nelle Agenzie ambientali, l’attenzione alla qualità e il supporto reciproco sul tema della radioattività e delle misure radiometriche vengono da lontano: dall’epoca di Chernobyl e della Rete nazionale di Monitoraggio della Radioattività Ambientale che raggruppava e coordinava – uno tra i primi e più longevi esempi in Italia – le attività degli allora presidi di prevenzione e dell’ENEA-DISP. Il tutto grazie anche al supporto dell’Istituto nazionale di Metrologia delle Radiazioni Ionizzanti che, sin dagli anni ’80 del secolo scorso, è sempre stato parte attiva nell’organizzazione e gestione dei programmi di interconfronto, proponendo momenti di valutazione critica e discussione dei risultati che non hanno più avuto uguali per qualità e approfondimento.
Sulla scia di questa consolidata modalità di confronto, è stato facile per i tecnici di tutte le Agenzie ambientali impegnati nelle misure di radioattività continuare a collaborare e a supportarsi reciprocamente, anche all’interno del Snpa.
L’accreditamento è stato una delle sfide più importanti su cui si è lavorato a partire dai primi anni 2000. La prima difficoltà – e, per certi versi, all’inizio la più grande – è stata quella di tradurre regole e criteri forgiati sulle impostazioni delle analisi di tipo chimico, diverse in parte da quelle di tipo radiometrico, in modo da renderle adeguate ed applicabili anche alle analisi di tipo radiometrico e radiochimico. Da questo confronto, non sempre facile, abbiamo imparato molto ed è inoltre nata nel tempo, anche all’interno di Accredia, una diversa sensibilità e attenzione da parte degli ispettori tecnici.
All’accreditamento della metodica più tradizionale e diffusa, la spettrometria gamma ad alta risoluzione, ha fatto seguito l’accreditamento di metodi radiochimici e delle procedure per la misura del radon indoor. In modo propedeutico all’accreditamento abbiamo partecipato e promosso, all’interno dei gruppi di lavoro ISO, lo sviluppo e l’adozione di metodi radiochimici moderni e specifici -ad esempio per la misura della radioattività nelle acque – oggi applicati da un buon numero di laboratori. Lo scorso anno – con il patrocinio di Accredia, la collaborazione determinante dell’Istituto nazionale di Metrologia delle Radiazioni Ionizzanti e la partecipazione di quasi tutte le Agenzie – Arpa Lombardia ha promosso e organizzato un Workshop tematico sulla spettrometria gamma, momento importantissimo di confronto e discussione su un tema ancora in parte aperto e ultimo di una lunga serie di iniziative analoghe organizzate dalla nostra Agenzia.
La gestione di un laboratorio radiometrico richiede competenze miste, fisiche e chimiche, strumentazione specifica e personale dedicato, chiamato spesso a supportare con attività analitica specialistica altre Agenzie del Snpa. Per essere in grado di garantire su tutto il territorio nazionale anche il controllo della radioattività in ambiente (rispondendo, ad esempio, a quanto richiesto dal D.L.vo 28/16 relativamente alle acque potabili) è infatti sempre più necessario mettere a sistema anche queste attività, in particolare quelle legate alla radiochimica, tema sul quale anche l’Unione Europea ha chiesto una seria riflessione e riorganizzazione.
a cura di Rosella Rusconi e Maurizio Forte – Arpa Lombardia