Anche quest’anno iI Comitato Unico di Garanzia (CUG) di ARPAT ha redatto la relazione annuale 2019 sulla situazione del personale come previsto dalle “Linee guida della Presidenza del Consiglio dei Ministri (4 marzo 2011) sulle modalità di funzionamento dei Comitati Unici di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni”.
Questa relazione è stata il frutto di una collaborazione intersettoriale tra risorse dei vari settori dell’Agenzia che, attraverso le loro diverse competenze, hanno dato un contributo significativo per conoscere nel dettaglio le donne e gli uomini che fanno parte dell’organizzazione di ARPAT, con l’obiettivo di “mettere al centro la persona”, vero motore dell’organizzazione.
La relazione ha un duplice obiettivo: fornire uno spaccato sulla situazione del personale analizzando i dati forniti dall’Amministrazione ed, al contempo, costituire uno strumento utile per le azioni di benessere organizzativo da promuovere.
Compito del CUG è ricongiungere i dati provenienti da vari attori interni alla propria organizzazione per trarne delle conclusioni in merito all’attuazione delle tematiche di sua competenza: attuazione dei principi di parità e pari opportunità, benessere organizzativo, contrasto alle discriminazioni e alle violenze morali e psicologiche sul luogo di lavoro.
La prima parte della relazione è dedicata all’analisi dei dati sul personale e fornisce un fotogramma utile sull’organizzazione dell’Agenzia toscana: su una dotazione effettiva in totale (compresi dirigenza e comparto) di 622 unità, ben 337 sono gli over 50 (nel 2018 erano 406) e 85 sono gli over 60, solamente 27 si collocano nella fascia tra i 31 e i 40 anni .
Nella seconda parte della relazione trova spazio una analisi qualitativa relativa al rapporto tra il Comitato e i vertici dell’organizzazione nonché una sintesi delle attività curate direttamente dal Comitato nell’anno di riferimento.
La Relazione sullo stato del personale 2019 è stata elaborata seguendo lo schema adottato dalla “Rete nazionale dei CUG” della Pubblica Amministrazione in raccordo con gli uffici ministeriali, in modo da avere a disposizione, nell’ambito SNPA e più in generale a livello nazionale, un riferimento omogeneo sullo stato dei diversi enti pubblici.
La centralità della persona nell’organizzazione, infatti, è uno dei punti strategici della Direttiva 2/19 “Misure per promuovere le pari opportunità e rafforzare il ruolo dei Comitati Unici di Garanzia nelle amministrazioni pubbliche” e potrà di fatto diventare centrale nelle politiche di sviluppo del personale dell’Agenzia solo se sarà valorizzato il ruolo di ascolto e di sentinella svolto dal CUG.
La prima parte della relazione, dedicata all’analisi dei dati sul personale raccolti da varie fonti, evidenzia come in ARPAT sia stata raggiunta una sostanziale parità di genere (46,5% M vs 53,5% F) con una piccola prevalenza delle figure femminili rispetto a quelle maschili nel totale del personale.
Gli incarichi per struttura complessa rimangono, comunque, ancora, a favore di uomini (15 M vs 10 F), come si evince dalla tabella.
Nel riportare la stratificazione per genere, età e categoria (CCNL del Servizio Sanitario Nazionale, sia per il comparto che per la Dirigenza) del personale ARPAT al 31/12/2019 (tabelle sopra 1.1.1 e 1.1.5), si conferma l’aumento dell’età media del personale agenziale. Tendenza già rilevata nell’anno precedente e conseguente anche all’introduzione della c.d. legge Fornero (L. 92 del 28 giugno 2012) correlata al mancato turn-over (per i limiti imposti alle assunzioni dalle varie leggi finanziarie).
Tra i dati su cui porre attenzione, quello più significativo è l’età media del personale al 31/12/2019 che risulta ulteriormente aumentata rispetto agli anni passati (età media e mediana al 31/12/2019 53 anni), confermando la tendenza già rilevata negli anni precedenti.
Per questo ARPAT ha una popolazione lavorativa non più “giovanissima”.
Il paragrafo dedicato alla conciliazione vita/lavoro evidenzia anche in ARPAT un dato comune a molte Amministrazioni. La ripartizione del numero totale delle persone in part-time (n. 41) evidenzia una prevalenza femminile nella fruizione dell’istituto caratterizzata da una prestazione lavorativa superiore al 50%, con motivazioni dettate principalmente dall’esigenza di conciliare gestione familiare e lavoro.
Diversamente, i lavoratori che fruiscono del part-time con prestazione non superiore al 50% generalmente ne fruiscono con questa modalità perché è la condizione necessaria per poter svolgere una seconda attività lavorativa nella pubblica amministrazione. Questo dato in ARPAT è suffragato dalle motivazioni a supporto delle richieste di trasformazione del rapporto di lavoro in part-time, che in caso di svolgimento di una seconda professione deve essere esplicitato, così come richiesto dalla normativa vigente.
Dalla relazione emerge anche che gli istituti di conciliazione tempi vita/lavoro, quali i permessi ex Legge 104/92, congedo straordinario, congedo parentale e malattia figlio, flessibilità oraria, part-time, telelavoro territoriale e domiciliare sono prevalentemente fruiti (70%) dal personale femminile in linea con il dato nazionale.
A questo proposito, il CUG di ARPAT ha proposto, anche nel 2019, di potenziare gli istituti che permettano la conciliazione dei tempi vita/lavoro previsti dai contratti collettivi nazionali, in particolare di aumentare i posti messi a disposizione dall’Agenzia per il telelavoro domiciliare e di introdurre l’istituto dello “smart working”, presentando all’Agenzia una prima proposta fin dal dicembre 2019 (in tempi pre Covid-19).
Si rimanda alla lettura della Relazione per una approfondita analisi dei dati.
La seconda parte della relazione, invece, è dedicata alle attività svolte dal CUG, nello scorso anno,attraverso riunioni collegiali periodiche e gruppi tematici ristretti.
Tra le attività svolte ricordiamo in particolare:
- la conclusione del percorso condiviso con Settore Comunicazione Informazione e Documentazione (CID) per la definizione della nuova veste grafica delle sezioni Web dedicate all’attività del Comitato, tra cui segnaliamo l’aggiornamento pagine CUG intranet e sito ARPAT;
- la presa in carico di segnalazioni dei dipendenti relativamente a disagi sul posto di lavoro e indirizzo delle stesse istanze alla Consigliera di Fiducia;
- la prosecuzione delle nuove edizioni del percorso formativo “Il contesto organizzativo: dal conflitto alle relazioni costruttive” (ex DDG n. 17 del 27.02.2018) – Progetto n. 93 del Piano di formazione del personale ARPAT anno 2018 a valenza pluriennale (2018-2020);
- il monitoraggio dei Piani di Formazione, degli accessi alla Consigliera di Fiducia e sul benessere organizzativo, ai sensi della Direttiva 4 marzo 2011 del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione e Ministro per le pari opportunità.
Gli obiettivi del CUG per il prossimo futuro:
- essere protagonista nella fase di riorganizzazione dell’Agenzia, in attuazione a quanto prevede la Direttiva 2/19 “Misure per promuovere le pari opportunità e rafforzare il ruolo dei Comitati Unici di Garanzia nelle amministrazioni pubbliche” che riconosce al Comitato un ruolo di supporto diretto alla Direzione generale nelle materie di competenza e si valorizza la sua capacità di “ascolto” dell’organizzazione e nell’organizzazione;
- partecipare in modo attivo alla “Rete nazionale dei CUG” (ex “Forum dei CUG”) “Rete CUG Ambiente” del SNPA, per mettere in sinergia le esperienze, promuovere le nostre eccellenze e trasferire le migliori pratiche in Toscana, attraverso la costruzione di modelli che possono essere adattati e replicati dalle singole organizzazioni, a partire dalla valorizzazione dei codici etici e dei nuovi sistemi di monitoraggio e controllo dell’operato del CUG.
A cura di Simona Cerrai (Presidente CUG ARPAT)