In quasi vent’anni la raccolta differenziata in Lombardia è raddoppiata. Il trend riguarda anche la raccolta della plastica, salita in percentuale, rispetto alla RD totale, dal 3,8% del 1998 a oltre il 7 % nel 2017. Buon esempio di economia circolare, ma il consumo resta troppo elevato.
Secondo i dati elaborati dall’Osservatorio regionale rifiuti, in quasi vent’anni la percentuale di raccolta differenziata in Lombardia è raddoppiata, passando dal 31,2% registrato nel 1998 sulla produzione totale di rifiuti urbani al 61,1% nel 2017 (dati non definitivi e in ancora elaborazione). Il trend riguarda anche la raccolta della plastica, la cui percentuale, rispetto alla RD totale, è salita dal 3,8% nel 1998 a oltre il 7 % nel 2017.
Ad una prima analisi, il dato è da considerarsi positivo perché dimostra che, con la presenza di un adeguato sistema impiantistico regionale e con l’impegno e l’organizzazione da parte delle Amministrazioni comunali dei servizi di gestione dei rifiuti urbani e della raccolta differenziata, i cittadini lombardi nel tempo hanno adottato comportamenti sempre più sensibili all’ambiente.
Da un altro punto di vista, invece, è evidente quanto la quantità di plastica in circolazione – non solo in Lombardia – non stia affatto calando, nonostante da tempo le normative comunitarie e nazionali e le politiche e azioni anche a livello locale siano sempre più improntate alla gestione dei rifiuti nell’ottica della cosiddetta “economia circolare”, che basa i suoi principi sulla prevenzione e riduzione della produzione dei rifiuti, sul riutilizzo di beni e prodotti prima che diventino rifiuti e sulla massimizzazione del riciclaggio e recupero, tentando di orientare così produttori e consumatori verso soluzioni, prodotti, utilizzi e comportamenti alternativi.
Per citarne solo alcuni, i più recenti provvedimenti – a partire dall’obbligo di sostituire i classici sacchetti per la vendita di alimenti freschi con sacchetti in materiale compostabile, fino all’ultima proposta di direttiva UE sulla riduzione di impatto ambientale da prodotti di plastica usa e getta – confermano che l’attenzione del legislatore sul problema è alta: la plastica sta invadendo i mari, i corsi d’acqua e i LAGHI e non c’è più tempo da perdere!
La raccolta differenziata riveste comunque un ruolo rilevante: la plastica e, in generale, i rifiuti riciclabili rappresentano una risorsa importante sia sotto l’aspetto puramente economico, sia soprattutto per quanto riguarda la salvaguardia dell’ambiente e, di conseguenza, della salute umana. Ciò che viene inviato agli impianti di trattamento e recupero ritorna nel ciclo produttivo e, a volte sotto forme diverse, in commercio, favorendo modalità virtuose di economia circolare.
La quasi totalità della plastica raccolta in Lombardia viene inviata ad impianti ubicati in regione e in particolare più della metà a quattro principali impianti, mentre il restante quantitativo è destinato ad oltre un centinaio di altri impianti.
La gestione e il trattamento dei rifiuti sono un vero e proprio comparto produttivo e quindi rispondono anche a logiche di tipo industriale, soprattutto nella filiera del recupero: ecco quindi che si spiega la presenza di numerosi impianti di piccole dimensioni adibiti al semplice stoccaggio, a servizio ad esempio delle zone di montagna, dove sarebbe ecologicamente ed economicamente poco sostenibile il trasporto diretto agli impianti di trattamento.
Un altro passaggio fondamentale nel trattamento della plastica è quello della selezione, data la nota eterogeneità di questo materiale, caratteristica che da un lato lo ha reso estremamente diffuso, ma al tempo stesso è uno dei problemi maggiori quando deve essere recuperato. Per questo esistono impianti e processi specializzati proprio alla separazione dei vari polimeri e addirittura anche tra i vari colori, per inviare infine la parte nobile agli impianti (o alle linee) di riciclaggio vero e proprio, dove “torna a nuova vita” sotto varie forme, mentre i rimanenti quantitativi vanno a recupero energetico o, se non ulteriormente recuperabili, in discarica.
Resta comunque ancora molta strada da fare.
Come noto, dal primo gennaio la Cina ha bloccato l’importazione di una serie di tipologie di materiali, tra cui la plastica, con conseguenze non solo a livello italiano, ma anche a livello europeo: questo fatto, nonostante fosse stato annunciato da tempo, ha trovato impreparato tutto il sistema e sta cominciando a causare criticità nella filiera della raccolta e gestione dei rifiuti.
La progettazione di beni e prodotti non può prescindere da un forte indirizzo verso l’utilizzo di materiali comunque intrinsecamente più sostenibili.
Le abitudini dei cittadini/consumatori devono intraprendere una nuova evoluzione, accompagnanti dalle istituzioni, orientandosi sempre più verso scelte proattive alla prevenzione e riduzione della produzione di rifiuti e comportamenti attenti alla salvaguardia dell’ambiente.
Per approfondimenti:
- Corepla (Consorzio nazionale imballaggi in plastica): Tipi di plastiche; Polimeri degli imballaggi)
- IPPR (Istituto promozione plastiche da riciclo): polimeri e processi di trasformazione; repertorio prodotti
- Regione Lombardia: azioni di prevenzione dei rifiuti
A cura di Matteo Lombardi, Arpa Lombardia