Arpa Marche sulla VIS: tre contributi nel Rapporto Istisan 22/35

Nell’ambito della sfera di interesse dell’Agenda 2030 e dei progetti previsti dal Pnrr, il rapporto ambiente-salute rimane uno dei punti cardine sul quale incentrare e mantenere attivamente rivolta l’attenzione di tutti.

Tra gli strumenti per integrare competenze e conoscenze ambientali e sanitarie vi è certamente la Valutazione di Impatto Sanitario (VIS), che integra al suo interno differenti metodologie sia di tipo quantitativo che qualitativo, valutazioni epidemiologiche e processi di valutazione del rischio.

A questo riguardo, il Rapporto Istisan 22/35 recentemente pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità con il titolo “Linee guida per la valutazione di impatto sanitario: approfondimento tecnico-scientifico”, riporta l’approfondimento delle tematiche tecnico-scientifiche sviluppate nel precedente Rapporto 19/9, presentando studi attuati da diversi territori che hanno collaborato con le loro esperienze ad ampliare le conoscenze tramite specificità derivanti da casi studio regionali.

In seno al Rapporto sono numerosi i contributi delle Agenzie per la Protezione dell’Ambiente (a partire da Arpae Emilia-Romagna e Arpa Friuli Venezia Giulia fino ad Arpa Sardegna), tra i quali anche il Servizio di Epidemiologia Ambientale di Arpa Marche è presente con tre diversi interventi rispettivamente dedicati alla valutazione ecotossicologica, al profilo di salute delle popolazioni potenzialmente esposte e all’approccio epidemiologico alle stime di impatto.

Come ricordato nelle sue note introduttive curate dagli esperti del Dipartimento Ambiente e Salute dell’ISS, il volume – basato sulle informazioni scientifiche e tecniche più aggiornate disponibili – si inserisce appieno, tra tutte le possibili utilità, anche nel contesto della recente istituzione del Sistema Nazionale di Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici (SNPS), orientato a dare un impulso decisivo alla definizione di nuovi assetti di prevenzione collettiva della sanità pubblica, così come nelle Marche è da tempo testimoniato dalla collaborazione e integrazione interdisciplinare tra ARPAM e sanità regionale e territoriale, che anche in questo caso hanno compartecipato alla stesura dei vari capitoli del Rapporto.

Lo scenario di riferimento, ovviamente, non può che delinearsi con lo sguardo rivolto appieno all’approccio “One Health”, letteralmente “Una sola salute”, basato sulla consapevolezza della stretta interdipendenza di ogni elemento per la creazione di un ecosistema che sia sostenibile, resiliente e durevole.


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