ARPAM e Università di Macerata: un accordo per la transizione digitale

Cinque anni per attuare insieme progetti di ricerca e sviluppo in aree tematiche di comune interesse e promuovere specifiche attività di formazione: è questo l’oggetto dell’accordo quadro stipulato tra l’ARPAM, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche, e l’Università di Macerata. Lo scopo è sostenere e potenziare, nell’ambito dei rispettivi compiti istituzionali, attività e iniziative per la crescita professionale e culturale in un contesto volto allo sviluppo sostenibile.

Un accordo che risponde appieno agli obiettivi dell’Agenzia – afferma il Direttore Generale dell’ARPAM Rossana Cintoliper la quale resta fondamentale sostenere processi di sviluppo fondati sulla più ampia diffusione del patrimonio di conoscenze sullo stato dell’ambiente. In questo senso, restare al passo con l’innovazione digitale è una scelta che ARPAM ha costantemente perseguito, un imperativo che non può che andare a beneficio della comunità scientifica e di tutta la collettività”.

Il nostro Ateneo – sottolinea il Rettore John McCourtmette a disposizione competenze ed esperienze consolidate nell’archivistica digitale, un campo che richiede conoscenze e competenze specifiche per garantire la conservazione a lungo termine dei dati digitali. Con l’ARPAM potremo lavorare insieme per la transizione alla modalità digitale e per lo sviluppo di attività di ricerca e progettazione”.

Da sinistra: Rossana Cintoli DG ARPAM, John McCourt Rettore UniMc, Stefano Pigliapoco Docente UniMc e referente del progetto

Le attività, che si svolgeranno in stretta collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Ateneo – presso il quale è attivo da tempo un Centro interdipartimentale per l’innovazione, la digitalizzazione, l’internazionalizzazione e il management, oltreché sede del Master in Archivi Digitali – sono finalizzate alla progettazione e attuazione di studi e iniziative negli ambiti della condivisione di dati, delle esperienze e dei moderni scenari tecnologici al fine di sviluppare programmi di ricerca di comune interesse, anche per la partecipazione congiunta a bandi e programmi regionali, nazionali, europei e internazionali, e infine realizzare collaborazioni tecnico-scientifiche focalizzate su temi specifici.

Guarda il video con le interviste

Non manca, in seno all’intesa, la previsione della promozione di attività di diffusione della cultura scientifica, tecnologica e ambientale sul territorio, che vedrà realizzare corsi e seminari, conferenze e dibattiti anche in sinergia con altre istituzioni locali e nazionali.


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