Mappare il territorio è fondamentale per prevenire, mitigare e ridurre i rischi. Ma anche per progettare infrastrutture sicure e gestire in modo sostenibile le risorse naturali. La Carta geologica realizzata grazie al Progetto CARG, coordinato dall’ISPRA, rappresenta uno strumento di supporto indispensabile alle politiche nazionali ed europee verso la transizione ecologica.
Il webinar organizzato da Ispra mercoledì 27 ottobre ha fatto il punto sulla nuova fase del Progetto CARG, che si aperta lo scorso anno, e raccontato alcune esperienze regionali.
Grazie al recente stanziamento attivato per il 2020-21, sono in fase di realizzazione 44 nuovi fogli geologici, 16 modelli 3D del sottosuolo, 10 carte aree sommerse e un foglio geomorfologico di Roma. Le risorse hanno anche consentito l’assunzione di nuovi geologi e personale specializzato. La lavorazione di altri 20 fogli prenderà il via il prossimo anno, per portare così a 325 il numero di quelli disponibili nel 2022. Un risultato importante: dal 44 si passa al 51% della superficie mappata. Siamo però ancora a metà dell’opera rispetto a quello che servirebbe per completare il quadro nazionale. “Con gli ultimi due finanziamenti contenuti nella legge di stabilità il Governo torna a dare fiducia al Paese, cioè alla necessità di attuare politiche di tutela dell’ambiente e di prevenzione dei rischi naturali – ha detto Maria Siclari, responsabile del Dipartimento Servizio Geologico d’Italia dell’ISPRA – L’ augurio è che questo finanziamento possa continuare nell’interesse della collettività affinché si pongano le basi per la messa in sicurezza del territorio nazionale”.
Il progetto CARG ha una storia più che trentennale. Prende il via alla fine degli anni Ottanta con l’obiettivo di fornire il Paese di una cartografia geologica nazionale alla scala 1:50.000. Dopo i primi 15 anni (1988-2004) è seguita una lunga fase di stallo. La legge di bilancio 2019 ha fatto ripartire il CARG con uno stanziamento di 15 milioni di euro per il triennio 2020-2022 e ulteriori 10 milioni di euro per il 2021-2022. Il Progetto si avvale della collaborazione delle Regioni e delle Province autonome, CNR, Università ed è coordinato dal Servizio Geologico d’Italia di Ispra in qualità di organo cartografico dello Stato (L. 68/60).
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