Sotto i riflettori da quando, a fine febbraio 2021, ha fatto parlare di sé con un’improvvisa accelerazione, la frana di Tavernola Bergamasca – sul lago di Iseo – è entrata a far parte dei dissesti monitorati da Arpa Lombardia.
Dal 24 agosto è infatti il Centro di monitoraggio geologico (CMG) dell’Agenzia a sorvegliare questa grande frana in roccia, di circa 2 milioni di metri cubi, in aggiunta alle 44 reti di monitoraggio già gestite nell’ambito del progetto Armogeo.
A seguito del movimento rilevato a fine febbraio, Regione Lombardia era intervenuta in urgenza e, unitamente a Provincia di Bergamo, Comuni e Comunità Montana, aveva avviato i primi interventi per far fronte all’emergenza.
Fra questi, incaricare prestigiose università per gli studi sulla frana e sugli effetti dell’eventuale caduta nel lago, finanziare l’aggiornamento dei piani di emergenza e affidare ad Arpa Lombardia la gestione unificata e l’ottimizzazione dei sistemi di monitoraggio installati celermente da più soggetti pubblici e privati.
Dai modelli elaborati dall’Università di Bologna sono emersi gli scenari di rischio, determinati dall’eventuale crollo della frana nel lago, utili ai Comuni delle sponde bresciane e bergamasche per l’elaborazione dei piani di emergenza, attualmente in corso di approvazione.
Tali piani si basano sul sistema di allertamento gestito dal CMG e permetteranno di avviare tempestivamente tutte le azioni necessarie in caso di accelerazione dei movimenti di frana, che, come noto, superata una certa soglia sono segnali anticipatori del verificarsi del dissesto.
Per questo, uno speciale radar interferometrico – installato dalla Provincia di Bergamo ed ora gestito dai tecnici del CMG – sorveglia costantemente la parete, effettuando una scansione dell’intero versante ogni 2 minuti. Ciò consente di acquisire dati in tempo reale e allertare in caso di emergenza la Sala Operativa di Regione Lombardia per il coordinamento di tutti gli Enti locali e regionali coinvolti nelle attività di protezione civile.
Attualmente, la frana di Tavernola ha rallentato, passando dai movimenti anche superiori ai 2 cm/giorno registrati a febbraio a quelli, più tranquillizzanti, dell’ordine di decimi di millimetro rilevati dagli strumenti negli ultimi periodi.
D’ora in poi, grazie al monitoraggio continuo gestito dal CMG, ogni significativa accelerazione sarà immediatamente evidenziata avviando il sistema di allertamento.
Il monitoraggio del movimento franoso è attivo dal 1969, con le tecnologie via via, sempre più aggiornate, fino alle attuali. Il monitoraggio quindi non è cominciato il 24 agosto 2021, semplicemente in quella data. anche questa frana è stata inserita fra quelle monitorate anche dall’agenzia di Regione Lombardia. Quindi ogni significativa accelerazione del movimento è rilevata fin dal 1969. Cosa del resto, precisamente avvenuta anche con l’accelerazione del febbraio 2021.