La Liguria è una delle aree più soggette a forti eventi convettivi in Europa durante tutto l’anno, tra cui temporali, tempeste di vento e, in misura minore, grandinate. Tuttavia, nella regione non sono disponibili misurazioni dirette della grandine, ad esempio tramite grelimetri, ovvero degli strumenti che consentono di rilevare la grandezza e l’intensità dei chicchi caduti attraverso pannelli di polistirolo su cui resta impressa la loro impronta.
Raccogliere una base dati di eventi di grandine (utilizzando rapporti di eventi meteorologici, episodi riportati dalla stampa e su osservazioni dei cittadini) e indagarne le proprietà mediante dati radar è stato l’obiettivo del poster presentato da Arpal nella 12esima edizione della Conferenza Europea sul Radar in Meteorologia e Idrologia (ERAD 2024), che si è svolta dal 9 al 13 settembre a Roma.
A questo scopo, sono stati analizzati 85 eventi di grandine verificatesi tra il 2017 e il 2024 utilizzando le osservazioni del radar meteorologico situato sul Monte Settepani (a 1400 m s.l.m. nelle Alpi Liguri, attualmente ancora alle prese con lavori di manutenzione). Ogni evento è stato caratterizzato mediante dati radar, con particolare attenzione all’intensità della grandinata, l’eventuale accumulo al suolo e le dimensioni osservate dei chicchi. Per farlo sono stati confrontati diversi indicatori proposti per rilevare la grandine da dati radar, come la probabilità di grandine (probability of hail, POH) e la densità di contenuto liquido nella colonna atmosferica (Vertically integrated liquid density, VLD).
I risultati preliminari mostrano che tre quarti degli eventi osservati sono relativi a grandine di piccole dimensioni (1-2 cm di diametro), in sei casi la grandine è stata superiore a 4 cm e in un caso essa ha raggiunto i 6 cm di diametro. L’accumulo al suolo è stato osservato prevalentemente per eventi con grandine piccola.