La valutazione dell’impatto dell’inquinamento luminoso sulla biodiversità acquatica ma anche l’analisi approfondita del territorio lungo un fiume sono attività di monitoraggio ambientale con il drone, che Arpa Veneto ha sperimentato in alcuni progetti europei. L’utilizzo dei droni nel monitoraggio ambientale integra l’attività di misura tradizionale permettendo di controllare approfonditamente aree vaste e individuare inquinamenti non sempre e facilmente rilevabili con indagini tradizionali.
Nel progetto AquaPLAN, l’Agenzia supporta l’Università di Pisa con misure notturne di inquinamento luminoso con tecniche tradizionali e innovative, tra cui le immagini con drone di alcune zone costiere del mar Tirreno. È uno dei primi tentativi in Italia dell’utilizzo di drone per questo scopo, ed è osservato con molto interesse anche dai partner internazionali del progetto. AquaPLAN mira a quantificare gli impatti combinati di inquinamento luminoso e acustico sulla biodiversità acquatica nelle acque europee.
Nel progetto NATALIE Arpa Veneto supporta l’Università IUAV di Venezia e il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive nel rilievo del torrente Pianton, utilizzando una camera LIDAR montata su drone per ricostruire il modello digitale del terreno con precisioni centimetriche. NATALIE coinvolge complessivamente oltre 40 enti in tutta Europa, il caso studio italiano sperimenta soluzioni per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sulla rete di canali gestita dai Consorzi di Bonifica.
Per il progetto WASTEREDUCE, di cui Arpa Veneto è partner, verrà eseguito con i droni il rilievo dell’area del fiume Brenta per permettere l’identificazione delle zone soggette ad abbandono di rifiuti, in particolare quelle difficilmente accessibili con mezzi tradizionali. Il progetto WASTEREDUCE si propone di migliorare la gestione dei rifiuti nelle aree protette e nei siti Natura 2000.