Può un’opera d’arte supportare la conoscenza di un habitat? La risposta a questa domanda è ciò che ha mosso la realizzazione del progetto “L’impronta dell’acqua”, entrato questa mattina nel vivo con la collocazione sull’isola Polvese e a Castiglione del Lago di una serie di installazioni per la creazione di Naturografie© da parte dell’artista Roberto Ghezzi.
Le Naturografie© sono infatti opere che riescono a creare un ponte tra arte e scienza, realizzate secondo un processo studiato da Ghezzi affinché sia la natura stessa a lasciare traccia di sé su dei supporti collocati nell’ambiente naturale per lunghi periodi.
L’impronta che la natura lascerà su queste tele, che verranno prelevate dall’artista nel prossimo ottobre, sarà oggetto di un’analisi ecologica da parte di Arpa Umbria e potrà offrire una lettura delle peculiarità ambientali del Trasimeno, nonché essere occasione per una narrazione degli habitat individuati per le installazioni e delle specie animali e vegetali che li popolano.
Ma non è finita qui. Trasformate da Ghezzi in opere d’arte, le tele saranno esposte nel 2023 con una “mostra diffusa” che si terrà in sei comuni del comprensorio del Trasimeno.
L’impronta dell’acqua è un progetto promosso da Arpa Umbria in collaborazione con Roberto Ghezzi (artista, scultore e pittore del paesaggio naturale) e Mara Predicatori (curatrice e storica dell’arte), realizzato con il sostegno della Fondazione Perugia e in partnership con l’Unione dei Comuni del Trasimeno, i Comuni di Castiglione del Lago, Corciano, Magione, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno e le associazioni Laboratorio del Cittadino e Faro Trasimeno.