Uno studio intitolato “The effect of Covid-19 lockdown on airborne particulate matter in Rome, Italy: A magnetic point of view”, condotto dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) e dall’ARPA Lazio è stato recentemente pubblicato sulla rivista scientifica “Environmental Pollution”. Lo studio ha preso spunto dall’ampio dibattito derivante dal fatto che i valori di PM10 registrati a Roma durante il periodo di lockdown del 2020 non siano calati in maniera significativa, nonostante la riduzione del traffico veicolare, secondo i dati disponibili, sia stata superiore al 50%.
Attraverso la comparazione delle proprietà magnetiche dei filtri usati per il monitoraggio della qualità dell’aria durante e dopo il lockdown è stato possibile verificare che le emissioni di metalli collegate al traffico automobilistico, prevalentemente dovute all’abrasione dei freni, sono mediamente raddoppiate al termine delle misure di contenimento più restrittive, quando il traffico è tornato in linea con i livelli pre-Covid. Le analisi magnetiche sul particolato portano inoltre all’attenzione come l’impatto ambientale delle emissioni da usura dei freni stia ormai superando quello dei particolati esausti da carburanti.
Il testo integrale dello studio, in inglese è disponibile sul sito della rivista a questo indirizzo.