Intervista al Direttore generale di ARPA Marche Giancarlo Marchetti al termine del suo mandato: “Lascio un’Agenzia autorevole, capace di continuare a costruire ed innovare il rapporto con il territorio nel segno della trasparenza”.
È giunto al termine, dopo poco più di tre anni dal suo insediamento, l’impegno quale Direttore di ARPA Marche di Giancarlo Marchetti, che lascia l’incarico per collocamento a riposo. Lo abbiamo incontrato nell’ultimo giorno del suo mandato per chiedergli quali possano considerarsi le pietre miliari di questa esperienza e quale eredità affidare al nuovo Direttore.
Dottor Marchetti, appena appreso della nomina a Direttore generale di ARPA Marche lei si pose come obiettivo, riallacciandosi alle parole chiave del Programma triennale SNPA, di “affermare un’agenzia forte, autorevole e credibile”. Quali passi ritiene siano stati compiuti in questa direzione?
È esatto. Una forte integrazione innanzitutto con il Sistema a rete della protezione ambientale, dove ARPA Marche ha saputo affermarsi come soggetto fattivamente valido e propositivo, con il mondo istituzionale, il tessuto socio-economico e, non ultima, la cittadinanza marchigiana, unita all’affermazione della terzietà dell’Agenzia e al rilancio della sua autorevolezza quale punto di riferimento per il buon governo della risorsa ambiente, sono i cardini sui quali ho fondato il mio incarico sin dall’inizio e che hanno guidato le nostre scelte e i progetti avviati e portati avanti negli ultimi tre anni.
Penso in primo luogo a tutto il lavoro compiuto per rafforzare l’identità di ARPAM come soggetto unico sul territorio regionale con gli stessi valori e obiettivi, procedure e protocolli comuni, un’unica cultura organizzativa; su questa base, a partire dalla prima istituzione in via sperimentale del Laboratorio Unico Multisito, che ha permesso di ottimizzarne il lavoro ed innovare sensibilmente le risorse strumentali a disposizione a garanzia sempre maggiore della certezza dei dati, si è giunti nel 2020 all’approvazione del nuovo Regolamento di organizzazione dell’Agenzia e quest’anno alla sua piena attuazione, in un assetto logico ed organizzativo trasparente che guarda al risparmio e alla sostenibilità riservando un’attenzione particolare all’efficienza ed efficacia dei flussi di lavoro in relazione alle istanze dei cittadini e del territorio.
Dunque, lei ha sempre pensato all’ARPAM come un’Agenzia inserita in un quadro progettuale rinnovato, moderno e soprattutto sostenibile. Come si è concretizzato questo percorso?
Innanzitutto dando appunto forza al valore della concretezza. Al di là delle affermazioni di principio e dei migliori intenti, la prova dei fatti è l’unica via per certificare il valore pubblico di un ente al servizio della collettività e delle molteplici istanze che da essa provengono. I nostri interlocutori, siano essi enti sovraordinati o autorità competenti, associazioni, imprese, comunità locali o singoli cittadini, hanno diritto a valutare il nostro operato su quanto messo in campo e portato a compimento.
E in questo senso credo abbiamo, in questi tre anni, operato uno sforzo senza precedenti: dalla installazione delle decine di polverimetri nelle città di Ancona, Pesaro e Fano particolarmente sensibili al problema delle polveri sottili, all’ampiamento della rete di monitoraggio aerobiologico sul territorio regionale, per citare soltanto alcuni esempi, fino all’attivazione del progetto “Odor.Net” per la gestione delle molestie olfattive, un eccellente esempio di citizen science attuato nel territorio di Falconara Marittima in stretta collaborazione con l’amministrazione comunale, che ha suscitato l’interesse e ricevuto il plauso di più parti su tutto il territorio nazionale. E poi l’attenzione a imprese e territori, nel primo caso coinvolgendo tessuto imprenditoriale e professionisti in diversi convegni e eventi formativi con uno sguardo proattivo sulle urgenze ambientali peculiari del nostro territorio (la gestione del porto di Ancona, il risanamento dei siti contaminati con le innovative fitotecnologie, l’attenzione al tema dell’End of Waste e, recentissimamente, la redazione di una proposta di Linee Guida per la gestione delle macerie che guarda con particolare attenzione alle problematiche del cratere sismico marchigiano), e nel secondo, per citarne solo alcuni, con l’attenzione rivolta alle necessità di bonifica nella zona dell’ascolano, con i citati interventi su Falconara Marittima, con il progetto I.SO.L.A. (Indicatori di SOstenibilità Locale per l’Ambiente) per la valorizzazione dei termini di sostenibilità dei principali comuni marchigiani e l’accordo siglato proprio nelle settimane scorse con l’Associazione “I Borghi più belli d’Italia nelle Marche”.
Infine, cosa alla quale tengo particolarmente, voglio citare l’impegno che abbiamo profuso sul fronte della trasparenza. Comunicare, rendere accessibile e comprensibile a tutti il patrimonio informativo ambientale di cui le Agenzie sono i primi detentori, fornendo a chiunque ne abbia interesse dati aperti e rielaborabili, è stato un impegno preciso al quale ci siamo dedicati con convinzione e passione.
A questo proposito, è evidente il salto di qualità che l’ARPAM ha compiuto in questi anni sul fronte della informazione ambientale e della comunicazione istituzionale.
Sì, le Agenzie ambientali sono detentrici di moltissimi dati da mettere a disposizione e noi crediamo di esserci davvero impegnati in questo senso durante tutto il corso del mio mandato. Oggi l’ARPAM può contare su diversi strumenti online, come un sito web costantemente aggiornato che attira un numero di visitatori sempre crescente, un account Twitter che consente un approccio più diretto ed immediato con gli utilizzatori del social network, una App gratuita con un database popolato da tutti i dati relativi all’aria, alla balneazione, al meteo (in collaborazione con la Regione Marche), al monitoraggio dell’alga tossica Ostreopsis cf. ovata, al catasto delle sorgenti di campo elettromagnetico nella regione.
Ma non solo; negli ultimi mesi del 2020 abbiamo aperto sul nostro sito una specifica sezione dedicata agli indicatori ambientali regionali, dove tutti i dati in possesso dell’Agenzia sono stati organizzati in forma sintetica per rappresentare la qualità specifica degli aspetti ambientali della regione e la loro evoluzione nel tempo, e messi a disposizione in formato aperto. Un lavoro, questo, che ci ha permesso di arrivare proprio nelle scorse settimane alla distribuzione su tutto il territorio della pubblicazione “Marche Ambiente”, primo esempio di raccolta sistematizzata dei dati ambientali che fornisce in modo chiaro, sintetico e puntuale informazioni così importanti per la cittadinanza e per la progettazione delle politiche ambientali nella regione. Un risultato, mi si permetta, di cui vado particolarmente orgoglioso, e che credo abbia segnato una svolta importante nel segno dell’affermazione dell’autorevolezza e terzietà dell’Agenzia, convinto che la più ampia diffusione di dati certificati abbia un ruolo fondamentale per la riduzione dei conflitti in campo ambientale. Ad esempio, voglio ricordare a questo proposito l’importante opera di divulgazione dei dati ambientali rilevati in occasione dell’incendio al Porto di Ancona del settembre 2020, che ARPAM ha gestito attraverso contatti costanti non solo con tutti i soggetti istituzionali interessati, ma con il coinvolgimento particolare degli organi di informazione sia locali che nazionali per garantire alla cittadinanza un’informazione puntuale e continuamente aggiornata.
Un’ultima domanda: qual è il messaggio che lascia all’ARPAM e al suo successore?
Proprio ieri ho mandato il mio personale saluto e ringraziamento alle colleghe e colleghi che mi hanno accompagnato e sostenuto nel nostro percorso comune, non privo di difficoltà ma sempre ispirato ai valori del reciproco rispetto; non è stato soltanto doveroso, ma un sentimento sincero e profondo per tutto quanto abbiamo condiviso, desiderato, realizzato per il bene della comunità.
Ho avuto da questa esperienza poco più che triennale molto più di quanto mi sarei aspettato, cercando di restituire quanto nelle mie possibilità, sempre e comunque con il massimo dell’impegno, vivendo un’esperienza personalmente e professionalmente ricca e gratificante, di cui sono grato.
Mi congedo nella convinzione che lavorare con passione e dedizione sia l’unica via che renda merito alla dimensione dell’uomo, lasciando, per così dire, in “eredità” al mio successore un’Agenzia fatta di donne e uomini consapevoli della loro missione, ricchi di competenza, professionalità e indubbia capacità di affrontare e vincere le sfide che di volta in volta saranno da affrontare.
A loro, e naturalmente al Sistema Nazionale e alla Regione Marche che mi hanno permesso di essere parte tanto attiva nell’impegno così necessario del miglioramento della qualità ambientale, va il mio sentito ringraziamento, pronunciato con tutta la stima e la gratitudine che meritano.
Al mio successore Dott. Piergiorgio Mariotti, appena nominato ad interim dalla Giunta regionale, va il mio sincero augurio di buon lavoro, che sono certo continuerà nel segno di quanto sinora realizzato.