Il 27 e 28 settembre a Roma, nella sede del Centro nazionale delle ricerche, si tiene la prima conferenza nazionale di ICOS Italia dal titolo “Obiettivo Carbon Neutrality: ruolo, stato e prospettive delle osservazioni ambientali”, che vedrà confrontarsi istituti di ricerca, università e altri enti sul tema della neutralità carbonica.
Arpa Veneto porta all’evento l’esperienza del progetto WECAREMED – ToWards thE CARbon offsEtting in MED, che ha sviluppato uno strumento per la stima dell’impronta di carbonio dei progetti europei nell’area del Mediterraneo. I risultati saranno presentati il 28 settembre nella sessione del pomeriggio, con un poster realizzato da Arpa Veneto e dal Centro di ricerca interuniversitario di economia pubblica – Criep dell’Università di Padova. Oltre all’Agenzia, capofila del progetto, e al Criep hanno collaborato alla realizzazione dello strumento il dipartimento di Ingegneria energetica dell’Università di Siviglia e la scuola di Fisica dell’Università di Salonicco.
Il progetto WECAREMED, che è vicino alla sua conclusione, ha cercato di rispondere alla sfida lanciata dal programma Interreg EURO-MED, cioè di stimare, ridurre e compensare le emissioni climalteranti dei progetti finanziati per raggiungere la neutralità climatica. Il programma valuterà nei prossimi giorni se lo strumento WECAREMED potrà diventare il sistema ufficiale per calcolare le emissioni di CO2 dei progetti finanziati.
Il tema della riduzione e compensazione delle emissioni è al centro della conferenza nazionale di ICOS Italia, che mira ad essere un momento di discussione e confronto su uso, sfide, opportunità e ruolo delle misure di alta qualità per raggiungere gli obiettivi di neutralità carbonica, necessari a contrastare l’emergenza climatica.
Nato nel 2008, ICOS – Integrated Carbon Observation System è un’infrastruttura di ricerca europea che ha l’obiettivo di fornire dati accessibili e di alta qualità per migliorare la comprensione delle emissioni e degli assorbimenti di gas a effetto serra. L’infrastruttura è formata da diversi network di stazioni distribuiti in 13 paesi, per un totale di oltre 150 stazioni e il coinvolgimento di centinaia di scienziati e ricercatori.
Il network di ICOS Italia consiste di 17 stazioni ed è coordinato dalla Joint Research Unit – JRU, nata dalla collaborazione di 15 enti italiani, tra università, istituti di ricerca e altri enti. Le stazioni dedicate all’ecosistema coprono i territori più tipici dell’Italia – foreste, campi coltivati e macchie di arbusti – e sono localizzate dal nord dell’Italia all’isola di Lampedusa.
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