Il Gruppo Ligure Tartarughe marine – GLIT (Acquario di Genova, Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure – Arpa Liguria – settori Centro del Mare e Biodiversità, Università di Genova – Distav e Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta) ha effettuato nel fine settimana un sopralluogo per verificare in particolare la situazione dei nidi di Pietra Ligure e Finale Ligure che, a causa del mare ancora agitato, non era ancora stato possibile ispezionare.
Gli esperti del GLIT, affiancati dall’Ass. Menkab, non hanno ritrovato uova in entrambi nidi e devono pertanto concludere che siano state portate via dalle mareggiate. A Pietra restano alcune uova recuperate nel corso del sopralluogo effettuato venerdì 27, riposizionate sotto la sabbia in un punto più lontano dalla battigia, rispetto alla posizione del nido originario.
Un ringraziamento speciale meritano i gestori degli stabilimenti balneari in cui le tartarughe hanno nidificato che hanno accolto con entusiasmo la novità e si sono impegnati a fianco degli esperti per proteggere i nidi e gestire al meglio la situazione, tanto più in presenza di condizioni meteo marine difficili.
Il GLIT, pur dispiacendosi per l’interruzione dello sviluppo delle uova, sottolinea l’importanza di raccogliere i dati scientifici, anche in presenza di fenomeni estremi come le mareggiate verificatesi nei giorni scorsi, per poter studiare il recente fenomeno delle nidificazioni di Caretta caretta in Liguria e valutare le future strategie di conservazione della specie. Da questa considerazione è scaturita la scelta di non intralciare il naturale corso degli eventi, trasferendo le uova in altri siti o in condizioni controllate.
Ad oggi prosegue il monitoraggio del nido di Alassio e delle uova superstiti del nido di Pietra Ligure.