Cambiamenti climatici, emissioni di gas serra, energie rinnovabili, rifiuti urbani, agricoltura biologica, qualità dell’aria, controlli agli impianti produttivi. L’abc dell’ambiente, spiegato a beneficio di chi è chiamato a decidere e di chiunque voglia conoscere. A Roma, nella Sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri, si è dibattuto oggi del Rapporto Ambiente Snpa giunto alla quarta edizione.
«È importante – ha sottolineato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin – il lavoro svolto dall’Ispra e dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, che accompagna a livello nazionale le attività che siamo chiamati a svolgere anche nelle singole realtà territoriali e contribuisce a incrementare la consapevolezza ambientale sui nostri territori.
È fondamentale la conoscenza dei dati ambientali, base di partenza per adottare soluzioni scientifiche e mirate su diversi temi particolarmente attuali ed urgenti, come i cambiamenti climatici, la tutela della biodiversità, l’economia circolare, la difesa del suolo. Siamo tutti chiamati – ha concluso il ministro – a vincere la sfida di tutelare il nostro Paese; utilizzeremo i dati del Rapporto per progettare la nostra transizione energetica all’insegna della sostenibilità».
«Molte sono le minacce che incombono sullo stato di salute del nostro Pianeta, a partire dall’impatto dei cambiamenti climatici», ha ricordato il Presidente di Ispra e Snpa, Stefano Laporta. «Un’appropriata diffusione delle informazioni sullo stato di salute dell’ambiente tra i cittadini e tra i decisori politici è indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. Per citare alcuni dati del Rapporto Ambiente Snpa, il 2022 è stato il più caldo dal 1961; le emissioni di gas serra, dopo la battuta d’arresto del periodo della pandemia, mostrano nel 2022 un incremento del +8,5% rispetto al 2020, pur registrando una diminuzione del -20% rispetto al 1990. È necessario un utilizzo responsabile e sostenibile delle risorse idriche e del suolo. Le fonti rinnovabili hanno superato gli obiettivi previsti, arrivando nel 2020 al 20,4% del consumo finale lordo. Dato positivo, ma occorre lavorare molto per raggiungere gli obiettivi del Piano nazionale integrato per l’energia e clima».
Il Rapporto Ambiente In tre minuti. Il servizio a cura di Arpa Umbria
La prima parte dell’evento di presentazione è stata animata anche dagli interventi di due esponenti territoriali del Sistema nazionale, Vincenzo Infantino e Anna Lutman, Direttori Generali rispettivamente di Arpa Sicilia e Arpa Friuli Venezia Giulia. Infantino ha introdotto il Rapporto Stato ambiente 2023 – risultato del lavoro del gruppo della rete tematica 17” Reporting e indicatori” coordinata da Ispra, a cui partecipano tutte le agenzie Arpa/Appa, con un approfondimento sulla prima sezione relativa alle realtà regionali sintetizzate in 21 indicatori.
«Gli indicatori ambientali – ha detto il dg di Arpa Sicilia – sono chiavi di lettura in grado di semplificare senza banalizzare la complessità ambientale e sono strumenti indispensabili per descrivere in modo sintetico, standardizzato ed efficace una situazione ambientale, anche per le decisioni da assumere in funzione da ciò che emerge dalla descrizione della realtà. È ovvio che vi è insita una valutazione, che non deve rappresentare una sentenza, ma una risorsa, per riconoscere l’efficacia o meno delle strategie messe in atto». Fare divulgazione e comunicazione scientifica è una vera sfida, soffermarsi su un giudizio complessivo sarebbe una scorciatoia nel processo di riflessione e noi, conclude il Direttore Generale Vincenzo Infantino «non possiamo permetterci di prendere questa strada».
Anna Lutman, direttrice di Arpa Friuli Venezia Giulia, ha introdotto la seconda parte del Rapporto, che contiene una raccolta di buone pratiche messe a punto in ambito Snpa. In un’ottica di stretta collaborazione, il Sistema, ogni anno, seleziona alcune pratiche positive, evidenziandole in questa pubblicazione e mettendole a disposizione di tutti i territori in modo che possano essere replicate.
«I monitoraggi e i controlli sul territorio, che il personale delle Agenzie e di Ispra, in totale più di 10mila persone, realizzano nella loro attività quotidiana», ha osservato la dg di Arpa Friuli Venezia Giulia, «si trasformano in una mole di dati ambientali che il Sistema diffonde in modo che tutti siano informati correttamente sullo stato dell’ambiente, con un’attenzione particolare alle nuove generazioni. Questa fascia della popolazione è un “target”, un destinatario a cui il Sistema vuole parlare, offrendo un’informazione che sia allo stesso tempo rigorosamente scientifica ma anche fruibile, affinché le dinamiche ambientali in corso possano essere comprese. Se non facciamo questo, rischiamo di consegnare i ragazzi e le ragazze a quell’ansia che molti di loro stanno vivendo sui temi ambientali e che da sola non è il presupposto migliore per affrontare i problemi».
Nel corso della mattinata si è susseguita un’articolata serie di interventi, con diverse sessioni tematiche a cui hanno partecipato, tra gli altri, il direttore generale Ispra Maria Siclari, il dg di Arpa Toscana Pietro Rubellini, il dg di Arpa Puglia Vito Bruno.